Ciao a tutti carissimi miei lettori, ormai sono passati
alcuni giorni dall’evento, l’evento che tutti gli anni ci fa incontrare tutti
insieme sul campo di Liscate, l’evento che ormai è diventato un appuntamento
classico, al quale tutti cerchiamo di non mancare. Certo a volte ci sono
impegni, cause di forza maggiore, io stesso riesco a scrivere due righe solo
oggi perché gli impegni e le priorità in famiglia sono cambiati, con l’arrivo
del piccolo Lorenzo, mia grande gioia ma purtroppo incompatibile con il pc, che
per lui è un gioco……… da prendere a martellate, per cui devo approfittarne ora
in attesa di andare a prenderlo all’asilo nido. Quindi prendo gli appunti
compilati in maniera certosina dal carissimo Presidente Luigi, che mi ha
consegnato il prezioso manoscritto al termine della meravigliosa serata di
lunedì con il solito sorriso accompagnato dal solito incoraggiamento: “Mi
raccomando Francesco, vogliamo leggere una bella storia…….” Insomma, il
classico “adesso tocca a te” che sono sincero non mi pesa assolutamente, anzi
faccio con piacere, ma la paura di ripetermi, di scrivere le stesse cose già
dette e ridette, o anche di non trovare
l’ispirazione, di deludere voi, che alla fine siete il mio affezionato
pubblico, alla fine c’è. La sindrome da pagina vuota, anche se non sono un vero
scrittore alla fine mi colpisce. Di solito, e questa volta non fa eccezione,
rileggo gli articoli precedenti. Rileggo pagine e pagine, alcune cose non
ricordavo nemmeno di averle scritte. Rivivo grandi emozioni, riaffiorano i
ricordi. 2011, 2012……siamo già nel 2018! Questo è l’ottavo articolo, l’ottava
storia che racconto. Sono passati tanti anni. Sono successe tante cose. Belle,
brutte, bellissime, bruttissime. Leggo tanti nomi, tanta gente che ormai non
gioca più, amici che hanno preso strade diverse. Poi tante facce nuove, Nuovi
amici che si aggiungono e continuano questa meravigliosa storia. Non posso non
fare, come sempre un piccolo accenno riguardo l’Amico che ricordiamo, una
Persona stupenda che purtroppo non è più qui con noi, ma che noi vogliamo
tenere nei nostri cuori, cercando di onorane il ricordo su quello che
probabilmente era il suo campo preferito, quello da calcio. Io con il Paolo ci
ho giocato. Ho avuto questa fortuna, e sono anche convinto che probabilmente
gli stavo un po’ simpatico, perché se lo marcavo, e lui naturalmente segnava,
non mi ha mai preso in giro, come magari faceva con altri e se giocava con me,
non si arrabbiava se il centravanti avversario mi saltava e segnava, Anzi, da
vero Signore quale era mi diceva: “Stenda (così lui mi chiamava) cerca no de
anticipal, però staga pisè visì….” Che tradotto in italiano sarebbe “visto che
come difensore sei scarso, non cercare di anticiparlo (che ti salta) ma stagli
più vicino (corri di più!)” insomma un vero Signore. Poi Paolo era carismatico,
io non ho sentito mai nessuno lamentarsi con lui sui campi da calcio, era
veramente bravo e tutti lo rispettavano. Non aveva bisogno di parlare molto,
poche parole, mai a vanvera, e nessuno obiettava. Paolo era un vero leader
silenzioso, solo la sua presenza tranquillizzava tutti…..tranne gli avversari
naturalmente! Fatto questo doveroso pensiero alla persona a cui tutti volevamo
veramente bene, passo al personaggio successivo. Ma lo sapete che in barba alla
quota 100, ai 41+1, forse 41+1 e sei mesi…….numeri molto in voga in questo
periodo, insomma in barba a tutto ciò……il mio carissimo ex (altra parentesi)
collega Luigi PAVESI Presidente, allenatore, consigliere, magazziniere
raccattapalle infermiere……cav. Grand. Uff. lupo mann……insomma l’anima del LDM
dal prossimo mese di agosto sarà in PENSIONE……..no dico PENSIONE! No scusate
avete capito ho detto PENSIONE! Lo so, nessuno se ne capacita perché il
presidente è ancora così giovane e aitante……ma è così! E allora mi vengono in
mente le parole del mitico VISMARA, che al termine della serata, mentre
addentava un succulento panino con la salamella mi diceva: “ardega an po’ cusa
al ga tirata an bal al Luigi……” riferendosi a tutto quello che rappresenta il
mondo LDM, organizzazione sia sportiva che di accoglienza, ristorazione, e
quant’altro. E io non posso che pensare che il Presidente faceva tutto questo dopo una dura giornata di
lavoro, magari di nove ore passate nella centrale operativa della Polizia
Locale, dove doveva coordinare, oltre a me, suo modesto aiutante, mezzi e
uomini nella lotta contro il crimine, magari dovendosi interfacciare anche con
gli amici Carabinieri! Ho un po’ esagerato…….non so, comunque non credo. La
cosa che mi lascia perplesso è pensare cosa inventerà l’anno prossimo quando
avrà un po’ più di tempo da dedicare ai suoi hobbies……..ma questa sarà un’altra
storia e la scopriremo il prossimo anno. Quest’anno ambientazione Britannica, Scozzese
per la precisione. E sempre per la cronaca vi comunico che il mitico PAVESI
ricevette il foglio di via, permanente, dalle autorità di Edimburgo perché nell’ormai
lontano 1982 fu sorpreso a Kirkwall, sulle isole orcadi, a fare sesso di gruppo
con una squadra femminile di Shinty………….e non aggiungo i particolari della
cronaca dell’epoca che fecero veramente scalpore! Comunque supportato
informaticamente parlando e anche sul rettangolo da giuoco dal figliol prodigo,
il caro Amico Alex, il mitico Presidente ha diviso il lotto dei giocatori tra
il CELTIC, gli eterni rivali dei RANGERS, l’ABERDEEN e il DUNDEE! L’atmosfera
di questi giorni è stata in linea con il clima scottisch con ampi e numerosi
scrosci, manca un po’ di nebbietta ma siamo a giugno e ne facciamo volentieri a
meno. Arrivo al campo, nel nostro armai leggendario inespugnabile covo della
Bombonera a primo tempo del primo incontro ormai inoltrato. Si sfidano i Celtic
e i Rangers in quello che è un super classico del calcio scozzese. La partita è
bella ed equilibrata, il Luigi non si smentisce, riuscendo sempre a creare
quella suspance degna di un regista del brivido! Arrivo e vengo accolto da vari
amici che per vari motivi non saranno in campo. Antonio il fortissimo, che si è
reso conto che ormai era meglio piantarla li, e Nino, che non se ne rendeva
conto, e qualcuno ha dovuto spezzargli una gamba per convincerlo! Naturalmente
scherzo, Ninuzzo mio, era l’unico modo per fermarti, con il tuo fisico giocavi
fino a cento anni. Insomma, con questi due cari amici, ci dirigiamo verso le
panchine dietro la porta, e salutando gli altri amici che sono già pronti per
la prossima partita, e ci accomodiamo per assistere all’evento sportivo. Come
tre comari iniziamo l’appello. “Osvaldo?” “Ha una colica”, “Zizou?” “ha una
partita di golf”, “Sandro? “e’ al mare”e snoccioliamo i nomi di tutti gli assenti,
e per ciascuno di loro c’è una giustifica valida, perché come detto all’inizio
tutti cercano di non mancare a questa serata! Nel frattempo termina il primo
incontro dove gli ottimi Celtic, capitanati da Emiliano, con il redivivo Nicolò,
portabandiera con Gabriele dei portieri pelati, Reina, Barthez, Lupatelli,
Valdir Perez….e non andrei oltre! Dicevo oltre al carissimo Benussi, ormai uno
dei Senatori del Team, ancora in campo, ci sono il già citato capitano
Emiliano, il buon Alex, Alberto, il caro amico bomber Vito, uno Spelta
finalmente, un XXXL Cristian….che detto da me….e poi (copio dal sito perché non
li conosco) Marangoni, Cataldo e Matteo. Di fronte c’erano i Rangers con
capitano Aldo……ma non si era ritirato? Va beh, sarà un cameo, allora con il
mitico capitano troviamo l’ottimo Daniele in porta, Fabrizio e l’inossidabile
amico Marchino, il maratoneta Luca Galassia, il secondo Spelta, Manuel, che
appende il fischietto al chiodo, Arrigoni, il carissimo bomber tascabile Andrea
e Claudio solito menhir di classe cristallina. La partita è corsa via veloce, piacevole,
senza una contestazione, insomma ottimo esordio. Perfetta parità, due a due con
Emiliano, Matteo e Arrigoni sugli scudi e si va alla lotteria dei rigori. Gran
folla dietro alla porta verso l’oratorio, con spettatori e calciatori della seconda
semifinale che si godono lo spettacolo. Calcian tutti molto bene, pure i
portieri. E’ proprio l’errore di Daniele dal dischetto che consegna a Emiliano
e ai suoi la finalissima. Arrivano altri amici, altre strette di mano, pacche
sulle spalle, il caro Luigi che come una trottola schizza di qua e di la senza
un attimo di sosta per controllare che tutto vada bene, che tutto sia ok.
Il Dundee schiera il Professionista Cesare con la fascia al
braccio, l’estro tutto sudamericano di German, Gabriele in porta, il talentuoso
Lorenzo (per me n. 1!) Paolo, Alessandro fratello di Rosario, l’amico Mondragon
e Pier, che quando pesava di più giocava meglio……..misteri della fisica e della
biologia. Menzione particolare per Simone Cagni, figlio dell’amico e mio
coscritto Marchino. Che soddisfazione incrociare sul campo da calcio il proprio
figlio. Per giocare con il mio Lorenzo dovrei vivere fino a cento anni!
Di Fronte c’è l’Aberdeen …….che mi riporta alla mente brutti
ricordi. Chi è Juventino come me non può dimenticare la primavera 1983. L’Anderlecht
vinse la Coppa Uefa. L’Aberdeen la
Coppa delle Coppe. Finale di Coppa dei Campioni (allora si chiamava così e
francamente mi piaceva di più) Juventus e Amburgo. Tutti i menagrami antiJuventini d’Italia per
giorni a scandire Anderlecht, Aberdeen e…Amburgo! Le tre A……profezia
che purtroppo si avverò! Lasciamo da parte queste nefaste vicende preistoriche
e torniamo a noi.
Si schierano in campo con capitan Marco, compagno e amico di
mille battaglie, sul campo e sulla strada, in porta il mio carissimo collega
Vittorio, il roccioso Rosario, il Veneziano Luca Mdf, il guizzante Omar (pedina
dell’eterna lotta per la supremazia numerica tra gli Invernizzi e gli Spelta)
Stephan, Francesco (Figlio di Marco, che mi riserverà una piacevole sorpresa) l’ex
omino rosso Simone (dico ex perché anche lui con gli anni è diventato un po’……arancione!)
e l’Amico Franco, che negli ultimi mesi ho visto di più in ospedale che sul
campo da gioco, e che ringrazio ancora pubblicamente.
Questa partita è un po’ meno equilibrata, e sotto i colpi di
Simone, Luca e Francesco si infrangono le speranze del Dundee di raggiungere la
finalissima del nostro torneo. E qui succede un piccolo Giallo. In una mischia
il bravo Vittorio si immola sigillando la porta agli attacchi avversari ma
rimediando una botta al polso che nonostante le cure di Franco e il ghiaccio
del Vismara non riescono a rimettere in campo per la finalissima. E con Daniele
spinto verso gli spogliatoi, viene preso di peso il buon Gabriele che si infila
nella porta dell’Aberdeen, e visto che si è già citata la finale della Coppa
dei Campioni del 1983 di Atene, nella quale il grande Zoff venne trafitto dal
tiro della vita di tale Magath, figlio di una donna tedesca e di un militare
americano di origine portoricana, ma per noi Juventini anche figlio di…….dicevo
il Gabriele con spirito di emulazione oltre alla finale già citata forse si è
ispirato anche alla finale di Kiev dello scorso Maggio, infatti per il primo
intervento si è ispirato allo sciagurato Karius, portiere del Liverpool e un
tiro radente di Matteo gli si si è insaccato sotto la pancia. Non me ne voglia
l’amico Gabriele, ma è l’unico calciatore al mondo che perde due partite e
disputa la finale! Troppo divario di valori in campo. Non so se l’Aberdeen
oltre la perdita di Vittorio abbia patito anche il doppio impegno fatto sta che
la finale è stata una passeggiata per i Celtic che hanno infierito sui resti
dell’Aberdeen, risultato finale di 9 a 1 che non lascia spazio a discussioni.
Emiliano alza la coppa, Francesco vince meritatamente il premio per il miglior
calciatore del torneo, tralasciando i goal segnati e il forte tiro di cui è
dotato, ha dimostrando ancora una volta in più che le persone sono più
importanti dei risultati sportivi, e io gli mando il mio personale complimento. Il già
famoso terzo tempo, iniziato da mo’, praticamente da inizio serata, per chi non ha giocato fa da cornice a una
bella festa e una bella chiacchierata tra amici. Ormai qui ci si sente a casa,
e anche se l’arbitro era nuovo, l’ottimo Pinna che conduce con serenità senza
nessuna polemica o discussione, Giovanni nuovo fotoreporter, si sono confermate
le “colonne” della vecchia guardia, le
ormai collaudate Giovanna, Connie e la moglie dell’amico Marchino con le quali
ci sentiamo un po’ a casa, si parla di cucina, del più e del meno, di tutto, in
serenità ed allegria. Luigi tutto soddisfatto perché tutto è filato liscio,
Alex che lancia un brindisi al Paolino, finalmente due Spelta in campo, il
ritorno degli Invernizzi, Marco e Marchino fieri dei loro figli, insomma serata
perfetta, e concludo la storia affermando che in vita mia non avrei mai immaginato di
gustarmi un panino con la salamella cotta da “U Baffone” (come lo chiama il mio
amico Ciro), Silvano, che io fino a ieri conoscevo solo come il fabbro della
SIMAF, ma è proprio vero che siamo nell’Universo LDM, e qui alla fine la realtà
supera anche la fantasia!
E’ stato un grande piacere anche quest’anno passare questa
serata insieme a tutti voi.
Un saluto e un abbraccio a tutti dal vostro ex Capitano
Guglielmo stendardo I° da Napoli.
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