IL FUNERALE PERFETTO

Iniziamo dalla fine, o quasi, per raccontare la descrizione del funerale perfetto dell'Impresa Onoranze Funebri La Melzese. Martedì 11 giugno, stadio di Pozzuolo Martesana, azzurri vs neri. Mancano solo 10 minuti dei 50 previsti per la durata della partita. Il risultato parziale vede i neri in vantaggio per 6-2 sugli avversari, che in occasioni come questa, non aspettano altro che il fischio finale scriva la parola fine per mettere in archivio la partita. Disuniti, polemici tra di loro e sotto di quattro gol, sembrano più un'armata abbandonata a se stessa e pronta alla resa che non una squadra determinata a dare battaglia  ed a tentare la rimonta. Mà si sà, il gioco del calcio è strano e bello al tempo stesso. Dopo aver mancato in più occasioni il colpo del KO i becchini in nero subiscono, con tutte le attenuanti del caso(leggi infortuni), quella che si può definire una beffa. Al ritmo di un gol al minuto, passano incredibilmente dal 6-2 al 6-10. Il merito principale della rimonta azzurra parte dalle intuizioni geniali del migliore giocatore di serata(cosi lui si definisce????)che risponde al nome di Benussi, il quale apportando negli ultimi 10 minuti alcune modifiche tattiche a quelle iniziali, peraltro sempre da lui dettate, ha cambiato il finale della partita. Il benussi però non mi convince appieno. E' un genio od un incapace? non poteva iniziare il primo tempo con la stessa disposizione tattica adottata negli ultimi dieci minuti della partita?

 

Azzurri: Pave-Stendardo-Gabriele-Ninolò-Ziozu-Simone-Marco O.-Andrea.

 

Neri; Mondragon-Osvaldo-Aldo-Nino-Pier-Manuel-Spruzzo-Vito.

 

Simone 5 reti, Andrea 2; Gabriele, Nicolò e Zizou 1.

 

Nino 2, Spruzzo, Vito e Pier 1.

 

I Migliori:

Manuel: offre sempre il suo ccontributo in termini di qualità e quantità. Inserito di diritto nella voce "preferiti".
Vito: scivola tra gli avversari come una biscia. Silenzioso e rapido lascia sempre il suo morso mortale
Simone: Higlander l'ultimo immortale.
Zizou: gioca solo 10 minuti...quelli finali. Professore.
Nicolò: PARACULO.